Fino al 30 settembre è possibile partecipare alla consultazione pubblica lanciata dal Ministero delle Politiche agricole per coinvolgere imprese e associazioni della pesca, dell’acquacoltura e della trasformazione di prodotti ittici nella progettazione della misura prevista dal Fondo complementare al PNRR.
Al finanziamento della misura sono destinati 1,2 miliardi di euro del Fondo complementare, di cui – in base a quanto deciso dal Senato in sede di conversione in legge del decreto 59-2021 – il 25% riservato alle produzioni biologiche italiane ottenute conformemente alla normativa europea e a quella nazionale di settore.
Per la prima volta i settori della pesca e dell’acquacoltura potranno beneficiare di un regime di aiuto specifico, che il Mipaaf sta strutturando coinvolgendo gli attori della filiera ittica.
La consultazione sui contratti di filiera per pesca e acquacoltura
I contratti di filiera e di distretto sono stipulati dal Ministero con i soggetti operanti nell’agroalimentare per rilanciare gli investimenti nel settore, al fine di realizzare programmi d’investimento a carattere interprofessionale e aventi rilevanza nazionale che integrino la fase di produzione con le successive fasi di trasformazione, commercializzazione e distribuzione dei prodotti e che permettano di potenziare la relazione organizzativa, logistica e commerciale e in termini di distribuzione del reddito dei soggetti della filiera.
Si tratta di un regime di aiuto già approvato dalla Commissione europea e nell’ambito del quale sono stati emanati vari bandi che hanno riscosso un rilevante interesse da parte dei beneficiari e che il decreto relativo al Fondo complementare al PNRR prevede di applicare non solo all’agroalimentare, ma a anche a pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo.
Nel caso del settore ittico, si tratta quindi di strutturare la misura di aiuto per la prima volta, stabilendo vincoli (Politica comune della Pesca, FEAMPA, regime di controllo comunitario) e modalità di finanziamento (conto capitale, garanzie, prestiti agevolati) specifici per il settore e adatti alle necessità della filiera. E allo stesso tempo, poiché il dl 59-2021 stabilisce che i contratti di filiera e distrettuali devono anche contribuire allo sviluppo sostenibile, la misura dovrà essere progettata in modo da incentivare i progetti che perseguano gli obiettivi ambientali dettati dalla PCP, dal Green Deal europeo e dalla strategia UE Farm to Fork.
Da qui la decisione di avviare una consultazione tecnica per raccogliere osservazioni e proposte dei portatori di interesse: imprese della pesca e dell’acquacoltura e loro associazioni di categoria, amministrazioni pubbliche ed enti coinvolti nel processo di attuazione della misura possono esprimersi fino al 30 settembre 2021.
Si allega l’avviso di consultazione ed il format di partecipazione da spedireall’indirizzo pec pemac.direzione@pec.politicheagricole.gov.it indicando nell’oggetto “consultazione tecnica – i contratti di filiera nel settore ittico”.